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Rlavinia

Cosa non dovrebbe contenere un cosmetico

La maggior parte delle creme in commercio contiene Petrolatum, Vaselina, Mineral Oil, Paraffinum liquidum, tutti ingredienti ottenuti dalla raffinazione del petrolio. La paraffina è sempre meglio che nei nostri cosmetici non sia presente, perché occlude i pori ostacolando la naturale traspirazione della pelle, provocando: irritazioni, dermatiti, acne, comedoni (punti neri) e pelle lucida. Da scartare anche i cosmetici che contengono Sodium Lauryl Sulphate (SLS), che è un tensioattivo schiumogeno di origine naturale ma molto aggressivo (per intenderci generalmente si trova nei detergenti per auto, per pavimenti etc..). Ma è spesso utilizzato nei prodotti cosmetici perché sgrassa energicamente, ma in realtà è troppo forte per la nostra pelle. Dopo aver utilizzato un cosmetico che lo contiene, la pelle “tira” perché il mantello idro-acido-lipidico si è alterato (pH 7-8) e l’organismo poi impiega da 4 a 12 ore per ripristinare il suo equilibrio. Oggi molte case produttrici hanno sostituito il Sodium Lauryl Sulphate (SLS) con il Sodium Laureth Sulphate o Sodium Lauryl Ether Sulfate (SLES), anch’esso è un tensioattivo ma ancora peggiore, visto che deriva dal petrolio e non è biodegradabile. Anche gli ingredienti che finiscono per “one” sarebbe meglio che fossero assenti dal cosmetico, perché sono siliconi, anche questi troppo occlusivi e, dopo sfregamento, la pelle diventa a squamette tipo pelle di serpente.

 

LAURILETERE SOLFATO (SLES)

È un tensioattivo e detergente usato in molte tipologie di prodotti (ad esempio dentifrici, shampoo, schiuma da barba, etc). Non è molto costoso e ha un effetto schiumogeno molto efficiente. Il sodio lauriletere solfato, insieme con composti correlati quali il laurilsolfato di sodio, è stato al centro di una campagna di allarme sanitario, forse dettata anche da logiche di concorrenza commerciale, volta ad associare alle sostanze in questione diverse proprietà tossiche tra cui la possibile insorgenza del cancro in seguito all’utilizzo quotidiano di alcuni cosmetici. In alcune legislazioni, ad esempio nello stato USA della California, viene riconosciuto legalmente come sospetto cancerogeno e ne viene sconsigliato l’utilizzo, nonché la rimozione come molecola contaminante. La Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, raccomanda il monitoraggio di questo contaminante nei cosmetici. Gli studi tossicologi effettuati non hanno evidenziato alcun particolare rischio legato all’uso in sé del SLES e la commissione americana di esperti in cosmetica della Cosmetic Ingredient Review ha inserito il sodio lauriletere solfato tra gli ingredienti sicuri. Gli unici effetti correlati alla presenza del composto nelle formulazioni cosmetiche sono possibili irritazioni peraltro comuni anche con altri ingredienti affini, in quanto tensioattivi, e eventuali problemi sanitari verrebbero attribuiti esclusivamente ai possibili contaminanti il prodotto commerciale.

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